Un pomeriggio alla Rotonda

Il Cedi Turismo e Cultura ci accompagna a scoprire la vera storia di uno dei monumenti più suggestivi della città di Rovigo.

A raccontare ciò che accadde alla fine del XVI secolo è la penna di Sara Surico.

Rovigo, 1575.

Era una giornata soleggiata e mite, una di quelle che annunciano l’arrivo dell’estate e Giacomino stava camminando verso la casa della nonna: doveva superare le due piazze, passare davanti al Palazzo dei Roverella e poi attraversare l’Adigetto sul ponte del Sale. Da lì, passare davanti al Duomo e costeggiare le mura.

Era quasi mezzogiorno, e tutt’intorno c’era un silenzio surreale. La nonna si era raccomandata di stare in casa e di non uscire: nelle piazze si vociferava che due persone, forse due dottori, fossero giunti a Rovigo.

Erano malati di una malattia che tutti conoscevano e che nessuno osava nominare: LA PESTE

“Tutte paure dei grandi!” pensò Giacomino fino a che la Madonna del Soccorso veglierà su di noi non ci succederà nulla. E con questi pensieri continuò a camminare.

L’immagine a cui pensava Giacomino si trovava sopra l’altare dell’ oratorio della Chiesa di San Francesco: era un quadro piccolo che rappresentava Maria nell’atto di donare una rosa a Gesù, seduto sulle sue ginocchia.

Ogni volta che Giacomino la vedeva diceva una preghiera, si faceva il segno della croce e prima di andarsene Le strizzava l’occhio, come se il quadro gli parlasse.

Camminando arrivò alla casa della nonna. Era graziosa e accogliente: c’era un grande camino dove lei amava cucinare sempre le sue buonissime zuppe; una camera da letto ricca di pizzi e merletti come quelle delle bambole e un giardino, piccolo e pieno di piante e fiori. Era lì che Giacomino amava stare nei pomeriggi estivi: si sdraiava all’ombra e si godeva il profumo delle rose.

“Chissà, forse la rosa che tiene in mano Gesù l’ha raccolta proprio qui!” pensava. “Nonna sono arrivato!” urlò Giacominoooooo come sempre aprendo la vecchia porta cigolante.

La nonna con aria di rimprovero lo guardò: “Santo cielo! Ti avevo detto di stare a casaaaaa!”.

“Ma non mi è successo nulla!” disse Giacomino. “Dai nonna invece di rimproverarmi perché non andiamo insieme a dire una preghiera alla Madonnina? Dicono che a Rovigo sono arrivati due uomini ammalati di peste”.

La nonna ci pensò un attimo: Un animo pieno di gioia è meglio di uno triste. Pregare ci aiuterà. Andiamo!”.

Quel giorno fu memorabile. Partirono in due e arrivarono all’oratorio in più di cento: i papà, le mamme e i bambini lasciavano la tavola per andare a pregare tutti insieme la Vergine Maria.

Da quel giorno, ogni giorno Giacomino insieme a tutti gli altri andava a pregare nel piccolo Oratorio.

LA PESTE NON ARRIVÒ MAI A ROVIGO E TUTTI FURONO SALVI!

La gratitudine dei rodigini nei confronti della Madonnina diventò così grande che chiunque passava di lì lasciava un’offerta: sacchetti d’oro o un semplice soldo. Tutti davano ciò che potevano.

Fu allora che monsignor Laurenti decise di costruire una chiesa grande e bellissima dove proteggere l’immagine di Maria miracolosa.

La chiamarono Tempio della Beata Vergine del Soccorso, ma tutti ancora oggi la conoscono come La Rotonda.

Giacomino tornò ogni pomeriggio anche nella nuova chiesa: si sedeva soddisfatto e sorridente, diceva la sua preghiera, faceva il segno della croce e prima di uscire guardava Maria e strizzandole l’occhio diceva

Grazie!

Sara Surico aspetta famiglie e bambini  domenica 21 maggio 2017 alle ore 16, in piazza XX Settembre a Rovigo!

Insieme scopriremo i teleri del Tempio della Rotonda e i misteri della Rovigo di un tempo, poi usciremo a giocare nel prato alla maniera dei bambini del 1600.

Non ci faremo mancare nemmeno il gelato!

Scopri l’evento qui —> http://www.viavaideipiccoli.it/evento/un-pomeriggio-alla-rotonda/

Potrebbe piacerti anche Altri di autore

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.