CyberBullismo

Il cyberbullismo può essere considerato l’evoluzione del bullismo, perpetrato a mezzo delle tecnologie.

Molto spesso i due fenomeni vanno di pari passo, in quanto molti episodi di bullismo vengono immortalati e poi pubblicati o condivisi sui social network o su whatsapp.

Le caratteristiche che lo rendono particolarmente preoccupante e subdolo, sono l’assenza di limiti spazio-temporali e l’anonimato.

La possibilità di essere attaccati 24 ore su 24, anche a distanza, fa si che la vittima abbia la percezione di non avere scampo, con il conseguente insorgere di stati di ansia generalizzata e di impotenza che possono portare a depressione, ritiro sociale e tentativi di suicidio.

Le tipologie principali di cyberbullismo sono: flaming generare discussioni violente fra utenti della rete; harassment persecuzione tramite messaggi, commenti, post… denigration presa in giro, divulgando anche notizie false sulla vittima; cyberstalking persecuzione al fine di impaurire la vittima exclusion esclusione dai social per isolare la vittima; impersonation furto di identità;

Altri fenomeni comportamentali che riguardano la rete e che incidono moltissimo nella vita dei ragazzi, le cui conseguenze possono essere molto pericolose sono: sexting o invio di proprie foto dal carattere esplicitamente sessuale; challenge, sfide a cui i ragazzi sono chiamati a partecipare per dimostrare il loro coraggio; vamping, tendenza dei ragazzi a chattare o stare sui social per molte ore anche di notte per il bisogno di restare connessi con gli altri e con ciò che accade in rete.

Qualche consiglio per i genitori:

  1. Informatevi e frequentate anche voi la rete: solo così sarete in grado di conoscere e capirne dinamiche e pericoli
  2. ricordate ai vostri figli che siete voi responsabili di ciò che fanno con cellulare e pc, e fatevi dare le password di accesso
  3.  insegnategli a non divulgare i loro dati sensibili in rete
  4. fate attenzione se vostro figlio cambia improvvisamente le proprie abitudini, passando un tempo esagerato online, oppure distaccandosene totalmente o se, dopo aver interagito col cellulare, appare irritato, pensieroso o triste, se lo vedete spesso stanco, con umore che cambia repentinamente, rendimento scolastico che crolla e ritiro sociale con perdita di interesse per attività come sport o uscite con gli amici, è segno di qualcosa che non va, e potrebbe trattarsi di bullismo o cyberbullismo.
  5. E se vi confida di essere vittima di cyberbullismo, fategli salvare tramite screenshot ogni contenuto usato online contro di lui (foto, post, messaggi), ditegli di non rispondere alle provocazioni,
  6. insegnate l’uso della funzione blocca/segnala presente in tutti i principali social network, ma soprattutto denunciate insieme a lui la cosa alle autorità competenti,
  7. allertate la Polizia Postale in caso il cyberbullo agisca in forma anonima: in pochissimo tempo riuscirete a risalire alla sua identità e potrete procedere con la denuncia.

Anche per navigare in rete, così come in mare, è necessario prima di tutto imparare a nuotare!

a cura di Federica Boniolo, psicologa.

COSA DICE LA LEGGE

La Legge n. 71/2017, all’art. 1 definisce quali sono le condotte che vanno a costituire atti di cyberbullismo. I genitori ed i minori che abbiano compiuto 14 anni possono inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet/social/media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale del minore quando esso abbia subito condotte rientranti nella definizione di cyberbullismo.

E’ possibile anche rivolgersi al Questore per chiedere, fino a quando non sia stata proposta querela, un provvedimento amministrativo definito “ammonimento”.

Anche le scuole hanno un ruolo di primaria importanza. Ogni istituto scolastico deve individuare, fra i docenti, un referente avente il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto al cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle forze dell’ordine e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanili presenti sul territorio.

Il Dirigente Scolastico, qualora venga a conoscenza di atto di cyberbullismo, deve informare tempestivamente i genitori attivando adeguate azioni di carattere preventivo.

a cura di Michela Ferrati, avvocato

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