Conservanti? Senza abusare

Negli ultimi decenni le persone hanno modificato il proprio stile di vita, adattandolo ai ritmi di lavoro veloci ed a tempi sempre più stretti. Così anche le abitudini alimentari sono andate modificandosi supportate da un’industria alimentare che offre una ricca varietà di cibo pronto, sicuro dal punto di vista igienico, senza rischio di contaminazione microbica e di ossidazione del cibo stesso.

 

Additivi alimentari Per fare tutto questo, l’industria alimentare si serve degli additivi alimentari, sostanze aggiuntive ai prodotti alimentari. Essi devono sempre essere indicati tra gli ingredienti degli alimenti dove sono presenti. Le etichette dei prodotti devono riportare sia la funzione dell’additivo nell’alimento finito (ad esempio colorante, conservante), sia la sostanza specifica usata, utilizzando il riferimento al relativo numero E o alla sua denominazione (ad esempio E 415 o gomma di xantano; si trova soprattutto nei prodotti dolciari, nelle salse, nelle caramelle, confetti e chewing-gum). Gli additivi che figurano più comunemente sulle etichette alimentari sono:

i conservanti e gli antiossidanti per prevenire il deterioramento da ossidazione e aiutano la conservazione del prodotto alimentare.
i coloranti, gli emulsionanti, i dolcificanti, gli esaltatori di sapidità per esaltare le caratteristiche sensoriali di un cibo
gli stabilizzanti, gli agenti gelificanti, gli addensanti, gli antiagglomeranti per facilitare la lavorazione

 

Sono dannosi alla salute? Da anni l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in armonia con altre organizzazioni internazionali, tra cui la FAO e l’OMS, detta le regole per quanto riguarda gli additivi consentiti e i loro quantitativi massimi, monitora i loro effetti svolgendo ricerche e valutazioni, tuttora in corso, e interviene, come è già successo, ritirando dal commercio un additivo piuttosto che un altro se valutato dannoso.

Tutte queste sostanze vengono aggiunte agli alimenti per creare un beneficio al consumatore, infatti i conservanti esistono per proteggere l’alimento principalmente dall’azione di batteri, funghi e muffe, tutelando la salute dell’uomo dalla presenza di sostanze velenose che possono essere letali per l’uomo come le tossine.

Contro ogni tipo di microrganismo esiste un conservante specifico, ecco spiegato perché nei prodotti alimentari si impiegano simultaneamente più conservanti. Diversamente rispetto agli altri additivi, che devono essere identificati precisamente, per gli aromi alimentari sono sufficienti tre classificazioni generali:
– “Aromi” si tratta sempre di aromi artificiali
– “Aromi naturali” se di origine naturale
– “Aroma naturale di …” significa che almeno il 95% dell’aroma è effettivamente ricavato da quell’alimento (ad esempio fragola). Quindi valutare il grado di nocività degli aromi alimentari è assai più complicato rispetto a quanto avviene per gli altri additivi e anche le etichette dei prodotti dicono ben poco sulle sostanze eventualmente contenute.

E’ la dose a fare il danno. Il segreto per non danneggiare la salute sta nel non abusare nel consumo di prodotti confezionati…E’ evidente che se facciamo colazione con una merendina ed un succo di frutta in scatola, pranziamo con una cotoletta confezionata e ceniamo con il brodo pronto in brik, stiamo abusando di conservanti nella nostra dieta. Come sempre vale quindi il principio della quantità: è la dose a fare il danno.

 

Attenzione ai coloranti E110-E122-E150d
Un’attenzione in più si dovrebbe riservare per l’alimentazione dei bambini e delle donne incinte o in allattamento.
Per i più piccoli, propensi a consumare dolciumi e bibite, contenere l’ingestione di aromi alimentari può non essere facile ma è stato dimostrato da numerosi studi che alcuni coloranti (E110 ed E122 l’azorubina utilizzati negli aperitivi analcolici colorati di giallo e rosso) possono influenzare l’attività e l’attenzione dei bambini.
A tale riguardo vi è proprio un regolamento comunitario, il 1333 del 2008, che impone alle aziende di apporre in etichetta un’informativa addizionale consistente nella frase «può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini»
Massima attenzione anche all’ E150d o caramello solfito ammoniacale che è il colorante che conferisce il colore tipico marrone caramellato alla bevanda, e alle sue varianti, frizzante più famosa al mondo. Secondo l’EFSA ed altri enti di ricerca, è potenzialmente cancerogena, infatti nel 2008 lo stato della California ha inserito questo prodotto tra le sostanze nocive alla salute perché la dose del colorante superava di 41 volte il limite consentito. L’azienda ha dovuto abbassare il quantitativo di questo colorante grazie alla pressione dell’opinione pubblica che in America, a differenza dell’Italia, è molto forte. Lo stesso colorante si trova nella maggior parte degli aceti balsamici in commercio.

I nitrati e i nitriti sono conservanti utilizzati soprattutto nella conservazione della carne e degli insaccati e che consentono spesso il classico colore rosa (che la carne invece non ha dopo la cottura), possono subire delle modificazioni chimiche. Un consumo eccessivo e prolungato di nitriti è associato ad un aumento del rischio dei tumori dello stomaco e dell’esofago, forti emicranie ed allergie.

Glutammato monosodico (E620-e625) Esaltatore di sapidità utilizzato al posto del sale comune, è presente in molti cibi salati come le patatine, o alimenti impanati o dadi da cucina; esso è collegato all’insorgenza di disturbi quali mal di testa, squilibri ormonali, obesità.

Emulsionanti Utilizzati per ottenere miscele perfette, si trovano nel latte al cioccolato, nel gelato industriale, nella gelatina e purtroppo anche negli alimenti per la prima infanzia. In grandi quantità sono accusati di diversi effetti collaterali come problemi comportamentali, reazioni cutanee, disturbi digestivi, calcoli alla vescica e ai reni, aumento di peso, infezioni urinarie, cattiva assimilazione del ferro.

 

Per una corretta e sana alimentazione, il consiglio è quello di leggere sempre le etichette e di utilizzare prodotti confezionati quando è necessario, preferendo per contro, quando è possibile, i prodotti freschi.

Come riconoscere gli additivi Nell’Unione europea tutti gli additivi alimentari vengono identificati con una lettera E, che sta per Europa, seguita da un numero:

da E100 a E199 coloranti
da E200 a E299 conservanti
da E300 a E399 antiossidanti acidificanti
da E400 a E499 addensanti
da E500 a E599 additivi
da E600 a E699 esaltatori di sapidità
da E900 a E1999 additivi vari tra cui da E950 a E968 edulcoranti

 

Erica-Finotti-W

a cura di
Erica Finotti
Biologa Nutrizionista
Segretario Associazione Italiana Nutrizionisti

 

 

 

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