Silvia: Una mamma con la passione della politica

Intervista di Micol Andreasi a Silvia Menon

Sposata con Giampaolo, mamma di Adele e Corrado, rispettivamente di 8 e 7 anni, commercialista e docente di Economia aziendale.

Silvia Menon è cresciuta con la passione della politica che cerca di far condividere alla sua famiglia… portandosi i bambini appresso laddove è possibile, coinvolgendoli in ogni scelta. Il suo Corrado aveva solo 6 mesi quando la mamma per la prima volta è entrata a far parte del Consiglio comunale di Rovigo tra i banchi della minoranza. E insieme alla sorellina Adele non ha perso un appuntamento del fitto calendario dell’ultima campagna elettorale per le amministrative della città, quando la mamma era candidata sindaco con la sua lista civica. Energica e sorridente, Silvia ha gli occhi che tracimano di gratitudine quando le chiedo come fa a conciliare tutto. Mi risponde commossa che non ci riuscirebbe se non fosse per la presenza disponibile e attenta di suo marito Giampaolo e di sua mamma…

Che cos’è la politica per te?
E’ una forma di appassionato servizio nei confronti della mia comunità. Faccio del mio meglio per contribuire a rendere migliore la mia città. E lo faccio condividendo le scelte, i progetti, le posizioni da tenere con una squadra di persone stupende: tra loro molti giovani genitori, che come me hanno scelto di crescere i loro figli a Rovigo ed in Polesine. Si tratta, però, di un impegno a tempo. Non sarà mai la mia professione.

Cosa manca a Rovigo per diventare migliore?
Senza dubbio quello che ancora manca è un progetto a lungo raggio capace di orientare lo sviluppo futuro. A Rovigo si gestisce l’emergenza, si interviene sul quotidiano, ma non si comprende bene qual è la direzione della città. E così ci troviamo i marciapiedi che ci troviamo, le piste ciclabili mai completate, i parchi urbani privi di servizi, il centro spopolato…e la giustificazione all’immobilismo è sempre la stessa coperta troppo corta …

Come dovrebbe essere la città?
Il punto di forza di Rovigo è anche la sua debolezza: la dimensione piccola. E allora perché non valorizzare tutto ciò che questa misura può permettere con facilità? La vivibilità dei suoi spazi urbani, una viabilità intelligente capace di accordare efficienza, raggiungibilità, rispetto per l’ambiente e sicurezza … Un centro attrattivo ha necessariamente un cinema che funziona, magari proprio nell’area di piazzale Di Vittorio che da tempo grida il bisogno di essere riqualificata e che tra l’altro è già attrezzata di un ampio parcheggio. Un centro che si ripopola non è fatto di soli uffici, ma di scuole, sedi dell’Università, servizi per gli studenti, occasioni culturali. Un centro che attrae è facilmente raggiungibile a piedi ed anche in bicicletta.

Bisogna allora intercettare quei finanziamenti utili a completare le piste ciclabili di collegamento alle frazioni., alle sponde dei fiumi, alla piscina comunale… I marciapiedi in una città dove tutto può essere raggiunto a piedi non possono essere un tracciato di guerra, e i parchi pubblici per le famiglie e per i bambini dovrebbero essere attrezzati di ogni servizio e curati.

Ci teniamo così tanto a questo punto che nel nostro programma c’era la realizzazione di un’area verde molto ampia in località Tassina. L’abbiamo chiamata “Central Park Tassina”. Non solo verde, ma anche anfiteatro per gli spettacoli all’aperto, area pic-nic, giochi per bambini. Un polmone per la città, un luogo di aggregazione per famiglie.

Qual è il valore aggiunto che la presenza di una donna porta alla politica?
Credo sia la capacità innata di progettare sempre al plurale, di farsi cioè promotrice delle istanze e dei bisogni di più persone. E soprattutto la naturale predisposizione a pianificare guardando sempre avanti, al futuro, che poi è il luogo abitato dai nostri figli.

a cura di Micol Andreasi, giornalista

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