Il potere della risata – Lucia Berdini

 

Lucia Berdini è una Teacher di Yoga della Risata, Coach di Gibberish&Nonsense ed esperta di giochi cooperativi. In altre parole si occupa di aiutare le persone, soprattutto i businessmen, ma anche bambini, adolescenti e disabili a potenziare la loro competenza relazionale e a stare bene. Per farlo si serve di un paio di strumenti a dir poco magici: il gioco e la risata. Del loro potere ha dato prova anche a Rovigo in occasione del suo intervento al TedX.

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Mai avrei creduto nella vita – afferma Lucia –  che  alla domanda  “Che lavoro fai?“, avrei potuto rispondere dicendo “Mi occupo di risata, nonsense e giochi“. Devo dire grazie alla tenacia, al non voler mollare i sogni, al mio dire sempre “Sì” anche quando ho paura, e a un numero imprecisato di anime meravigliose che hanno fatto una grande differenza nella mia vita.

 

L’intervista

Come sei arrivata a scoprire il potere grande del gioco della risata e a scegliere di farne un mestiere? In modo naturale. Ho un’infanzia e un’adolescenza legate strettamente allo scoutismo. Qui ho potuto sperimentare la forza educativa ed il potere relazionale del gioco. Con il gioco e l’animazione per i bambini, ai tempi dell’università, mi guadagnavo qualche soldo, mentre continuavo a frequentare corsi di teatro, di gestione della voce e mi interessavo di benessere olistico. Poi è arrivata la laurea in Lettere ed il desiderio di viaggiare…Così ho fatto per diversi anni. L’amore e la nascita del mio bambino mi hanno riportata a casa, a Monte San Giusto, nelle Marche. Ho cominciato a guardarmi dentro e ad interrogarmi sulla direzione da dare alla mia vita. Non fu un periodo facile. Mi avvicinai per caso allo yoga della risata, fu catartico. Si trattava di sorridere alla vita, senza attendere che la vita ne desse motivo. Ho cominciato a studiare e sono diventata formatore di Yoga della risata. In seguito, ho fatto altro che mettere a sistema questa competenza con ciò che da sempre mi interessava: il gioco, strumento capace di favorire più di tutti l’interazione tra le persone.

Quali sono i benefici di una sana e prolungata risata? I primi benefici li registriamo a livello fisiologico. Ridere almeno 10 minuti consecutivi: favorisce la capacità respiratorie grazie al miglioramento della ventilazione polmonare, aumenta l’efficienza del sistema cardiocircolatorio, regola la pressione arteriosa, riduce i livelli degli ormoni dello stress, favorendo invece la produzione endogena di betaedorfine  (antidolorifici naturali),  di serotonina (antidepressivo), ossitocina (empatia), encefaline ( che rinforzano il sistema immunitario). A questi si aggiungono benefici di tipo psicologico-relazionale.
Ridere riduce in modo drastico lo stress qualunque ne sia la causa, favorisce un aumento dell’autostima e della sicurezza in sé, aumenta le capacità di attenzione e concentrazione, migliora le capacità di ascolto e di assertività, potenzia le doti di leadership, motiva alla responsabilità, promuove lo spirito di condivisione e di cooperazione, favorendo il superamento di idee e pregiudizi limitanti. Stimola le capacità creative e di problem solving. E se vi pare poco, aggiungo che genera le risorse fisiche e neuro-biologiche necessarie a superare momenti difficili nella vita personale, familiare, sociale e lavorativa.

Che cosa ha in comune con la pratica dello yoga? Gli esercizi respiratori che nello Yoga della risata si combinano con altri per stimolare la risata. Aumentando le riserve d’ossigeno nel corpo e nel cervello ci sentiamo immediatamente più energici ed in salute. Non è una pratica sempre immediata, ma con l’esercizio, tutti possono arrivare a trarne beneficio. Il fatto che si eserciti in gruppo, la rende più facile, anche in funzione dei neuroni specchio.

Ed il gioco in tutto questo che ruolo ha? Quando giochiamo ci togliamo la maschera, ci liberiamo del ruolo e riusciamo a cancellare le distanze con l’altro, chiunque sia, sviluppiamo la creatività. Il gioco permette di entrare in connessione, di avvicinare l’altro, di svelarci, di riempire il bicchiere dell’affettività. Così si creano o si consolidano relazioni, oggi più che mai fondamentali nel mondo professionale, come nel privato. Esse, le relazioni buone, sono fattori determinanti per la felicità di ciascuno, come lo è l’amare ciò che si fa.
Anche in questo caso non si tratta di una pratica facile, richiede molto esercizio. Per questo, quando mi trovo a gestire un corso per manager, la prima cosa che dico ai miei partecipanti è di non stancarsi mai di fare pratica a casa con figli. Di farlo bene, però. Senza guardare l’orologio, o tenere d’occhio il cellulare. Senza voler pilotare o gestire il gioco. Ma, chiarite le regole, lasciandosi guidare dal bambino. Ha molto da insegnare. Qualcuno dei partecipanti si scioglie in lacrime. Sa che non c’è relazione autentica in ufficio, se non si è fatta pratica a casa, in famiglia. Ma anche questo fa parte del processo per arrivare a stare bene.

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