All’Aria aperta!

Il bambino ha bisogno di “vivere” la natura

e non soltanto di conoscerla

C’è solo un luogo dove i bambini possono giocare a palla indisturbati, correre a perdifiato, ridere a crepapelle, schiamazzare, sporcarsi le mani, infangare le scarpe, muoversi in piena libertà, stimolare ad un tempo olfatto, vista, udito, tatto, gusto, e da tutto questo imparare a conoscere, scoprire e sviluppare un autentico e vero rispetto per ciò che li circonda.   Questo luogo è la natura.

Sul valore pedagogico della vita all’aria aperta molto si è scritto.

All’inizio del secolo scorso, Maria Montessorimadre della pedagogia scientifica e figura pilastro di questa disciplina a livello mondiale, sosteneva che il bambino ha bisogno di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola.

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Sosteneva che questo contatto concedesse al fanciullo addirittura la possibilità di essere liberato dai legami che lo isolano nella vita artificiale creata dalla convivenza cittadina.

La natura di cui parlava la Montessori non è limitata chiaramente ai fiorellini che vegetano e agli animali domestici. E’ qualcosa di più complesso e ricco.
E’ aria, pioggia, brina, sole, un serpente nascosto, un ragno, una falena …

Qualcosa che non ha mai smesso di spaventare molti adulti. Ed è forse per questo che, quando in primavera la forza attrattiva della campagna si fa più irresistibile per i fanciulli, i loro genitori li iper-proteggono spalmandoli di crema solare, coprendoli con il berrettino e la bandana, spruzzandoli di antizanzare, richiamandoli con ripetuti “attento che sudi” e calzandoli di galoche … Così, accade che nel tentativo di fare del bene, mamma e papà impediscano ai figli di vivere pienamente la natura, come auspicava la Montessori, comprimendo anche le loro energie vitali.

La Comunità scientifica internazionale è unanime nel riconoscere i benefici del gioco all’aria aperta nel verde della campagnaria-aperta-inta o di un parco: la produzione di vitamina D, la riduzione dei livelli di cortisolo (l’ormone legato allo stress), l’aumento della capacità attentiva, la riduzione della miopia… e tra gli altri anche la rivelazione delle energie muscolari. Ne parlava sempre la Montessori. Si tratta di una forza non solo funzionale alla crescita del fisico ma nutrimento del “sentire” la natura, che ha ricadute benefiche sulla psiche, sulla mente, sullo spirito: un arricchimento per le percezioni, l’apprendimento, la moralità.

E’ evidente allora che vivere la natura, entrandovi a piè pari, scoprendone il fascino ed il delicato equilibrio è anche il modo più efficace di educare ad atteggiamenti ecologici e di rispetto per l’ambiente.

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