GIOVANI MUSICISTI E LA PASSIONE PER LA MUSICA

Alberto Miari, Michele Ballo e Gianluca Sattin intervistati da un gruppo di studentesse.

Il nostro gruppo formato da Chiara Beggio, Irene Bragioto, Lisa Pasello e Chiara Prota, ha scelto di lavorare mediante la realizzazione di alcune interviste. Troviamo che questo tipo di indagine sia la più funzionale per le tematiche trattate; infatti abbiamo avuto la possibilità di incontrare i musicisti e di cogliere le loro emozioni, cercando di riportarle al meglio in forma scritta. Le domande che abbiamo rivolto agli intervistati sono state presentate in un ordine tale da far emergere, dapprima aspetti biografici per conoscere i giovani musicisti, passando poi ad approfondire aspetti più tecnici e legati alle loro scelte musicali.

Chiara B. :-Ci piacerebbe che ti presentassi a chi non ti conosce-

-Sono Alberto Miari, sono nato il 28 settembre 1982 e lavoro nella mia macelleria. Da molti anni coltivo la passione per la musica-.

-Sono Michele Ballo, ho 17 anni e vivo a Rovigo-.

-Mi chiamo Gianluca Sattin, ho quasi 17 anni e mi cimento nella musica da dieci anni; ho iniziato suonando la chitarra, passando successivamente per altre esperienze musicali mantenendo inalterata questa passione nonostante passi il tempo-.

Irene: – Com’è nata la tua passione? Che musica fai?-

A.M. – La mia passione è nata da un incontro con diversi amici, che hanno deciso di formare un gruppo musicale nel 1998. Il tipo di musica che suono è principalmente rock internazionale-.

M.B. – La mia passione è nata 10 anni fa grazie a mia mamma che suonava il pianoforte e che ha trasmesso questa passione a me e ai miei fratelli. Abbiamo studiato al Conservatorio e pian piano abbiamo scoperto altri strumenti, infatti il mio principale è il violoncello. Suono generalmente musica classica, ma esploro anche altri generi-.

G.S. – La mia passione per la musica è nata grazie a mio zio; quando avevo circa sette anni, mi ha fatto sentire per la prima volta che suonava la chitarra e da lì ho deciso di voler iniziare anch’io. Ho suonato per otto anni chitarra e adesso mi dedico più alla parte della produzione musicale, quindi registro le band o le esibizioni di cantanti solisti curandone in particolare gli arrangiamenti al computer-.

Lisa: -Cosa significa per te fare musica?-

A.M. – Per me fare musica significa svago, divertimento, creatività e più in generale una valvola di sfogo-.

M.B. – Non ricordo un momento della mia vita in cui non abbia sentito la musica dentro di me. La musica è divertimento ma anche una sfida , poiché dietro c’è moltissimo studio-.

G.S. –La musica mi fa sentire libero, occupa gran parte della mia giornata riempiendo momenti della mia vita che altrimenti sarebbero vuoti-.

Chiara P. -Qual è stato il tuo punto di riferimento/chi è stato il tuo idolo?-

A.M. -Ho iniziato ad avvicinarmi alla musica attraverso alcuni gruppi musicali come ad esempio i Nirvana; più in generale la mia passione è sempre stata rivolta alla musica rock, comunque spazio tra tanti generi musicali-.

M.B. – Scoprendo nuovi strumenti ho iniziato a conoscere insegnanti e violoncellisti famosi, che mi hanno aiutato a crescere e con i quali ho avuto anche il piacere di seguire delle lezioni. Il mio punto di riferimento sono loro perché in ogni gesto, in ogni suono, in ogni movimento c’è sempre qualcosa da imparare-.

G.S. – Il mio punto di riferimento all’inizio è stato mio zio e successivamente il mio maestro di chitarra. Per quanto riguarda il mio idolo musicale non ne ho mai avuto uno preciso, forse come band i Metallica che sono tutt’ora i miei preferiti e che mi hanno sempre spinto a migliorare-.

Chiara B. -Definiresti la musica come poesia?

A.M. – Sì, la musica è poesia. La musica è una forma di espressione che può decisamente essere tramutata in poesia, in un testo di protesta, ma anche in testi che esprimono tematiche più profonde-.

M.B. – Considero la musica allo stesso livello della poesia perché l’unica differenza è che la musica si ascolta, la poesia si legge-.

G.S. – Tendenzialmente sì ma in certi stili di musica che si stanno definendo in quest’ultimo periodo direi di no. Negli anni passati c’erano testi più profondi o comunque con un senso completo, peccato che negli ultimi anni questo si sia perso-.

Irene – Quali sono state le esperienze più significative della tua carriera?

A.M. – Non c’è un’esperienza che potrei definire più significativa; in generale mi sento di dire che tutte le serate fatte negli anni passati sono state una parte fondamentale-.

M.B. – Le esperienze più significative sono state sicuramente i molti concorsi in giro per l’Italia e all’estero che ho fatto. Uno che mi ha segnato tantissimo è stato suonare a New York, in seguito alla vincita di un concorso -.

G.S. – Nella mia modesta carriera forse l’esperienza più bella è stata suonare a Rovigo in piazza Vittorio Emanuele con molte persone nel 2019; è stata una bella soddisfazione perché era la prima volta che effettivamente suonavo davanti a un grande pubblico. Lo ricorderò sempre come la mia prima esperienza musicale importante.

Lisa – Hai dei progetti per il tuo futuro?

A.M. -Sicuramente la musica resterà comunque una passione, nulla toglie che l’obiettivo principale resti il divertimento-.

M.B. – Il mio progetto per il futuro è naturalmente diventare un solista e girare il mondo, far conoscere la mia musica e suonare nei teatri-.

G.S. – Adesso sto seguendo un corso che mi permette di collaborare con diverse band in uno studio per poterle registrare e mixare. Vorrei far uscire delle canzoni quest’estate su Spotify, Apple music e altri grandi distributori di musica.

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