Doposcuola…quando fare i compiti, è un’impresa impossibile

Sono in continua crescita le proposte di attività pomeridiana di assistenza ai compiti per i bambini in età scolare.
In alcuni casi si tratta di un tempo prolungato della scuola con tanto di servizio mensa e merenda.
Proviamo a comprenderne l’utilità. Non si tratta infatti di un parcheggio sicuro per ragazzini che altrimenti resterebbero a casa da soli fino al rientro dal lavoro di mamma e papà. Ma piuttosto di una vera e proprio proposta di educazione alla gestione del tempo e quindi alla responsabilità.

Il tempo è ben scandito. Dopo il pranzo c’è la pausa del gioco, poi il momento dello studio, cui segue la merenda e l’attività ludica o sportiva.

Una organizzazione ben serrata permette ai bambini di educarsi al rispetto dei tempi, concentrando le energie di volta in volta in quello che devono fare.

Se allo studio è concesso un tempo di due ore, significa che in due ore si può fare e che a nulla serve rimanere seduti un intero pomeriggio. Lo studente imparerà pian piano ad organizzare il proprio lavoro e soprattutto a dedicarvi ogni attenzione.

Il fatto di avere un’attività di gioco da condividere con gli amici, al termine dello studio, è un buon motivo per riuscirci. Con il tempo questa buona pratica darà ottimi risultati sia in termini di capacità di gestione, sia dal punto di vista dell’autostima.
La presenza costante di un adulto competente è un altro punto di forza delle attività di doposcuola. Ciò, infatti, permette ai ragazzi di poter chiedere aiuto nelle difficoltà, senza rischiare di essere risucchiati dall’ansia del “devi fare tutto in modo perfetto”.

L’errore, l’imprecisione, l’incompletezza non sono ostacoli al successo scolastico, possono invece
essere occasioni per permettere al ragazzo di prendere coscienza dei suoi limiti, di parlare e chiedere aiuto al professore, di responsabilizzarsi e migliorarsi.
E’ la responsabilità l’unica garanzia del successo.
La presenza vigile e capace di un educatore è utile proprio come invito costante alla responsabilità. Studiare o fare i compiti non è un sacrificio, ma il dovere che ogni bambino ha da
compiere per migliorarsi, per diventare un adulto libero e felice.

Il fare insieme è un altro segreto del doposcuola. I ragazzi tendono ad emulare i loro compagni e così, in un contesto silenzioso e di concentrazione il poter lavorare accanto ad un compagno spesso è di stimolo ed aiuta a fare come lui. E se si fa prima e meglio, ci si può mettere a disposizione di chi è più in difficoltà.

A scuola lo chiamano “peer to peer ” e pare abbia molto successo.

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