Gli artisti ribelli occupano Palazzo Roverella

Rovigo è in subbuglio da giorni: giornalisti e reporter si affollano in capannelli rumorosi e parlottanti. Carabinieri e forze dell’ordine dispiegate lungo il Corso e nella piazza controllano a
vista chiunque passi, ma la gente, più incuriosita che intimorita, non rinuncia a quel bell’angolo di
città. Il viavai continua, pur impreziosito dal vezzo di lanciare il naso e lo sguardo all’insù nella speranza di cogliere qualche bizzarria da poter raccontare e condividere con gli altri passanti.

Ma prima di procedere in questo racconto, devono sapere i nostri giovani lettori cosa è accaduto da scatenare tanto agitato scompiglio per le vie del centro. Si dà il caso infatti, che un buon numero di artisti, coperti dal mantello della notte, dopo essersi introdotti segretamente a Palazzo Roverella, nel cuore della città, l’abbiano occupato con centinaia di loro opere, trasformandolo in un originale e insolito atelier d’ artista.

IL-BACIODa voci bene informate abbiamo appreso che gli artisti coinvolti, rattristati dalla poca attenzione che viene riconosciuta alla loro arte che cerca nuove strade e nuove poetiche, abbiano infine deciso di intraprendere questo blitz tanto sorprendente quanto eclatante, con l’ intento di accendere i riflettori sui loro capolavori.

Da quanto emerso “I SECESSIONISTI” come amano definirsi questi pittori ribelli, hanno posto come sola condizione prima di lasciare nuovamente libero il palazzo, l’ allestimento di una grande mostra a loro dedicata per intero. Per ora, questa protesta pacifica continua a colpi di pennello
e colore, ed è raggiunta da tante manifestazioni di stima e incoraggiamento alla causa di un’arte libera e innovativa.

Non si tratta solo di pittori, come verrebbe da immaginare, ma fanno parte del variopinto gruppo anche architetti, scultori, incisori e abili decoratori, che promettono di sorprendere perfino la nostra immaginazione con il loro stile del tutto nuovo fatto di fogge morbide, geometriche eppure ben ornate.
L’interesse e la curiosità alimentata da queste voci, ha ormai attirato l’interesse anche delle città vicine, tanto che ne è nata una contesa che ha dell’ incredibile.

donnaC’è addirittura chi è arrivato a promettere di ospitare altrove queste mostra se Rovigo non dovesse accoglierla.
Le trattative durate interminabili ore, hanno portarono infine a questo annuncio ufficiale: “La mostra si terrà a Palazzo Roverella, solamente dopo che un gruppo di esperti e quotati studiosi avrà valutato le opere proposte dagli artisti detti “Secessionisti”.

I “professoroni”, arrivati a Rovigo, hanno valutato tutte le opere presenti a Palazzo Roverella. L’ispezione sembrava interminabile. Poi il verdetto. “LA MOSTRA SI FARÀ” , gridò uno dei professoroni dallo sguardo austero, sotto due grandi occhiali e un lungo soprabito nero.

E aggiunse: “Qualcosa di eccezionale si è raccolto in questo Palazzo, eccellenti
artisti e notevoli opere, che meritano la fama di oggi e dell’avvenire insieme
alla nostra riconoscenza”.

 

a cura di Michael Miazzi, Turismo e Cultura di Rovigo

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